Ben ritrovati viaggiatori!
Siamo all’ultimo dei tre articoli, e finisco la mia personale trilogia con il gioco che, per quanto mi riguarda, è stato l’inizio della mia avventura come viaggiatrice nel mondo dei videogiochi, oltre che delle storie: Five Nights At Freddy’s.
Abbiamo già avuto modo di parlare del primo, del secondo e del terzo. Del quarto abbiamo dato qualche accenno e qui ne parleremo un altro poò, ma prima di tutto voglio citare un amico, che ha definito fnaf “il perfetto videogioco per un youtuber che usa la face cam”. Ed è vero: più del gioco in sé, ciò che diverte e spinge i fan a guardare sul Tubo sono le espressioni di terrore, i salti sulle sedie e addirittura la fuga dal gioco da parte di tutti coloro che si sono messi alla prova. Dai più famosi, come PewDiePie e Markiplier, a tutti gli altri che hanno sfruttato la scia di successo di questo indie horror per farsi avanti.
Me compresa, e non lo nego: da quando ho scritto del primo e del secondo gioco, ancora adesso ricevo visualizzazioni a riguardo. Ma si parla di un gioco che ha fatto letteralmente impazzire molti dei gamer americani, sia per quanto riguarda la difficoltà costantemente in crescita dei sequel (con una particolare attenzione all’AUDIO, assoluta novità ed importanza all’interno di un gioco horror dove non abbiamo armi per difenderci, e possiamo solo sopravvivere da mezzanotte alle sei di mattina ogni notte) sia per quanto riguarda la misteriosa ed intricata lore al suo interno, dall’infanticidio di cinque bambini da una figura misteriosa chiamato “Purple Guy”, a cui non si è ancora adesso riusciti a dargli una vera e propria identità (aldilà del fatto che è stato riconosciuto come la guardia di sicurezza) all’incubo vivente di un bambino maltrattato che viene infilato da dei bulli dentro la bocca di uno dei pupazzi.
Game Theory, canale conosciuto per le sue interessanti (a volte folli) e studiate teorie, ha fatto la bellezza di almeno sei puntate riguardanti la lore, così come The Completionist ha preso ed esaminato tutti e quattro gli episodi per spiegare al meglio il gioco. E richiamo il precedente Markiplier per quanto riguarda i gameplay e jumpscares.
E oltretutto, a tutto questo si aggiunge il comportamento di Scott Cawthon per quanto riguarda la pubblicazione del gioco, la lore al suo interno e i tentativi di cercare di risolverla da parte dei fan. Ma è comprensibile: da un certo punto di vista commercialmente gli conviene cambiare le carte in tavola, perché si attira l’odio e l’amore degl’appassionati, e con essi comunque l’attenzione e, di conseguenza, il guadagno. Ma dall’altro, è quel sottile e sadico piacere di vedere gli altri cercare di carpire i segreti dietro la trama della storia che hai creato, e tu gli dai dei piccoli “bocconi” per aiutarli. O per sviarli.
Prendiamo ad esempio l’ultimo episodio, Five Nights at Freddy’s 4: noi siamo un bambino, all’interno della sua casa, che deve sopravvivere le famose cinque notti (che in realtà sono sette, inclusa la 20/20/20/20 mode) da pupazzi che oramai sono più mostri, partoriti dalla sua mente spaventata, che esseri reali. Il perché di tutto questo ci viene spiegato passo per passo dai famosi video in stile Atari fino all’ultimo, tragico video dove il bambino viene abbandonato dai suoi amici e ci appare una valigia con sopra la scritta “Forse è meglio che certe cose siano dimenticate per ora…”
Scopriamo così che il bambino è uscito dall’ospedale e che ancora adesso è sotto cure mediche per i maltrattamenti subiti dal fratelli e i suoi amici, i quali si sono divertiti a terrorizzarlo, fino a metterlo dentro la bocca del pupazzo Gold Freddy, il quale gli ha provocato dei seri danni cerebrali. E in questi video vediamo anche Purple Guy, l’inquietante pupazzo Golden Freddy che è amico del bambino e lo consola, e forse assistiamo alla nascita del burattino. Ma purtroppo, come sempre, non possiamo esserne sicuri.
Ma forse ci siamo: domani, il 31 Ottobre, uscirà il DLC gratuito di Fnaf 4, con probabilmente delle risposte a le tante domande fatte fino ad ora, visto che è intitolato “The Final Chapter”.
Cosa ci possiamo aspettare? Let’s Stay Tuned 😉
E questa era la mia trilogia di Halloween, viaggiatori. Io vi aspetto domani per la puntata speciale di un’ora di “Deep Darkness”, il Puzzle Horror che sto giocando sul mio canale Youtube. Vi aspetto!